venerdì 23 maggio 2008

Negazione pratica delle domande

La negazione pratica delle domande è uno degli atteggiamenti irragionevoli più diffusi e deleteri che la società moderna cerca di farci assumere.
Questo atteggiamento consiste nel tentativo di soffocare le domande in modo che non vengano a galla e non facciano male.
La menzogna di questo atteggiamento sta nel non considerare le domande parte integrante dell’ io e quindi inestirpabili; basta però un piccolo sbandamento: un momento di coscienza di se e della realtà nella sua drammaticità e bellezza, a mandare in crisi l’ io e il suo atteggiamento.
Ciò è ben descritto in vari libri e film, tra cui “il treno ha fischiato” di Luigi Pirandello. E il film “le vite degli altri”.
La novella tratta di un uomo soffocato da un umiliante lavoro d’ ufficio e una situazione famigliare invivibile; che non pensa mai al suo destino e alla sua felicità,riprende coscienza di se solo quando sente il fischio di un treno .
Nel film invece un agente della Stasi imposta la vita in modo che l’ unica cosa che lo soddisfasse fosse servire la DDR e il Partito ma, inviato a sorvegliare un scrittore di grande umanità, si accorge di come la sua vita fosse vuota e priva di alcun significato.
In entrambi i casi i protagonisti riscoprono il valore delle domande che a lungo hanno cercato di nascondere e diventano più felici; ma la società li giudica matti e stolti perché cercano una risposta alle domande ultime invece di divertirsi o far carriera.
La negazione pratica delle domande ormai è l’ ideologia dominante perché è l’ atteggiamento più facile da adottare ma è causa di una vita disperata, monotona e senza alcuno spunto di reale bellezza.

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